Stiamo vivendo a credito ecologico: per soddisfare il nostro attuale stile di vita, servirebbero 1,8 pianeti. L’Italia ha già esaurito il suo “budget ambientale” da oltre due mesi.
Ogni anno, l’umanità consuma più risorse naturali di quante la Terra sia in grado di rigenerare nello stesso arco di tempo. Il giorno in cui questo limite viene superato prende il nome di Earth Overshoot Day: nel 2025 cade il 24 luglio, segnando simbolicamente l’inizio di un periodo in cui viviamo “a debito” nei confronti del Pianeta.
Secondo i dati elaborati dal Global Footprint Network e diffusi dal WWF, dal 25 luglio in avanti l’umanità inizierà a intaccare le risorse future, accelerando un processo di erosione ambientale che minaccia gli equilibri naturali e le possibilità di sopravvivenza delle generazioni a venire.
“Attualmente – spiega il WWF – la popolazione globale consuma risorse come se avessimo a disposizione 1,8 pianeti Terra. Ma di pianeta ne abbiamo solo uno”.

Un debito che cresce ogni anno
L’Overshoot Day è molto più di una semplice data: rappresenta un indicatore del divario crescente tra ciò che la natura può offrire e ciò che l’essere umano richiede. Questo squilibrio alimenta le principali crisi ambientali della nostra epoca: la perdita di biodiversità, la deforestazione, il degrado del suolo, l’esaurimento delle risorse idriche e ittiche, fino all’accumulo di gas serra responsabili del cambiamento climatico.
Il fenomeno non è nuovo, ma si sta aggravando. Nel 1970, l’Overshoot Day cadeva a fine dicembre. Oggi, a distanza di oltre 50 anni, lo abbiamo anticipato di ben cinque mesi. L’Italia ha fatto anche peggio: nel 2025 il nostro Overshoot nazionale è stato registrato due mesi e mezzo prima della media globale, a dimostrazione di uno stile di vita fortemente insostenibile.
Un debito ecologico lungo 22 anni
Secondo le stime del WWF, l’umanità ha accumulato negli anni un debito ecologico equivalente a 22 anni di rigenerazione naturale. In teoria, per “azzerare” questo debito, dovremmo smettere di consumare risorse per oltre due decenni, lasciando che la Terra si rigeneri. Ma nella pratica ciò è impossibile: molti ecosistemi sono già compromessi, alcune funzioni naturali irrimediabilmente danneggiate, e la crisi climatica in corso sta riducendo ulteriormente la capacità del pianeta di autorigenerarsi.
“Non solo consumiamo più di quanto la Terra possa offrire ogni anno – afferma Eva Alessi, responsabile sostenibilità del WWF Italia – ma stiamo ignorando i segnali d’allarme. Se non cambiamo rotta, i danni diventeranno irreversibili. Serve un cambio radicale del nostro modello di sviluppo”.

Invertire la rotta è ancora possibile
Non tutto è perduto. Secondo il WWF, l’umanità può ritardare l’Overshoot Day e, nel lungo termine, tornare in equilibrio con i limiti ecologici del pianeta. L’obiettivo è ambizioso: far coincidere il giorno del superamento delle risorse con il 31 dicembre. Per farlo, occorrerebbe ridurre l’impronta ecologica globale del 60% rispetto ai livelli attuali.
Cinque sono i settori strategici su cui agire:
- Transizione energetica
Passare rapidamente alle energie rinnovabili, abbandonando i combustibili fossili. - Economia circolare
Riciclare e riutilizzare, minimizzando gli sprechi e la produzione di rifiuti. - Alimentazione sostenibile
Ridurre il consumo di carne, preferire alimenti biologici, locali e stagionali. - Mobilità green
Favorire trasporti pubblici, biciclette, mobilità elettrica e condivisa. - Politiche globali e governance
Promuovere accordi internazionali vincolanti per la tutela ambientale.
Ogni scelta ha un impatto concreto. Alcuni esempi:
- Ridurre del 50% le emissioni di CO₂ sposterebbe l’Overshoot Day di 93 giorni.
- Tagliare della metà il consumo globale di carne lo ritarderebbe di 17 giorni.
- Fermare la deforestazione globale ne recupererebbe 8 giorni.
Se riuscissimo a posticipare l’Overshoot Day di soli 5 giorni ogni anno, potremmo tornare in equilibrio con il pianeta entro il 2050.
Il futuro è nelle nostre mani
La sfida è epocale ma realistica, se affrontata con determinazione. Servono innovazioni tecnologiche, comportamenti individuali più responsabili e scelte politiche coraggiose. L’Overshoot Day non è solo una data simbolica: è uno specchio della nostra insostenibilità, ma anche una bussola per costruire un futuro possibile.