L’estate in Italia è un rito sacro. Le spiagge diventano il cuore pulsante del Paese: dal Salento alla Versilia, dalla Sardegna alla Riviera Romagnola, ogni lido si trasforma in un piccolo mondo a sé, popolato da famiglie, gruppi di amici, lettori incalliti, bambini con secchiello e paletta, e ovviamente… regole, leggi e qualche leggenda metropolitana.
Ma tra un tuffo e un gelato al limone, quanti di noi sanno davvero cosa si può o non si può fare in spiaggia? Serve davvero aspettare tre ore dopo aver mangiato prima di entrare in acqua? Posso portare il cane con me o mi toccherà vederlo piangere dietro al cancello del campeggio? E se voglio solo stendermi su un asciugamano, sono obbligato a pagare sdraio e ombrellone?
Ecco un viaggio informativo (e un po’ ironico) tra le sabbie — legali e non — delle coste italiane.

È vietato fumare in spiaggia?
Negli ultimi anni, sempre più comuni italiani hanno introdotto il divieto di fumo in spiaggia, soprattutto nelle aree frequentate da bambini e famiglie, o vicino alla battigia. Questo non è un divieto nazionale valido ovunque, ma è lasciato alla discrezionalità dei singoli comuni o gestori di stabilimenti balneari.
Ad esempio, a Bibione (Veneto) è vietato fumare su tutta la spiaggia già dal 2019, mentre in altre località, come Rimini o alcune spiagge sarde, il divieto è circoscritto a determinate aree o orari.
La motivazione è duplice: tutelare la salute dei bagnanti e salvaguardare l’ambiente, dato che i mozziconi sono tra i rifiuti più inquinanti e difficili da smaltire. Quindi, se proprio non puoi resistere a una sigaretta, informati sui regolamenti locali o cerca un’area apposita per fumatori, se presente. E, ovviamente, mai lasciare il mozzicone nella sabbia: oltre che maleducato, può costare caro.
I cani possono accedere alle spiagge? Quali sono le norme da rispettare?
Anche in questo caso, la risposta è: dipende. Non tutte le spiagge italiane ammettono i cani, ma la buona notizia è che negli ultimi anni stanno aumentando le dog beach, aree attrezzate e libere dove i nostri amici a quattro zampe sono i benvenuti.
Per esempio, in Toscana troviamo la famosa “Bau Beach” a San Vincenzo, mentre in Puglia c’è la “Sandy Bau” vicino a Gallipoli. In questi spazi i cani possono correre, fare il bagno e giocare, ma sempre nel rispetto di alcune regole: devono essere vaccinati, microchippati e sotto controllo (guinzaglio o museruola quando richiesto). E sì, il padrone è obbligato a raccogliere i bisognini. Nessuna sorpresa qui.
In generale, nelle spiagge non attrezzate per cani è spesso vietato portarli, soprattutto nei mesi estivi e negli orari di punta. Prima di arrivare con Fido e ombrellone, meglio fare una telefonata al comune o controllare il sito del turismo locale.
Spiaggia libera e stabilimenti: cosa dice la legge? Sono obbligato a pagare sdraio o ombrellone?
No, non sei obbligato a pagare sdraio o ombrellone se ti trovi in una spiaggia libera. La legge italiana prevede che una parte della costa debba essere sempre accessibile gratuitamente al pubblico, anche se la tendenza negli ultimi decenni è stata quella di concedere in gestione molti tratti di litorale a stabilimenti privati.
Detto ciò, ogni comune deve garantire l’accesso a una percentuale minima di spiagge libere (secondo le linee guida regionali), e spesso accanto agli stabilimenti troverai porzioni libere dove stendere il tuo asciugamano in pace.
Se invece scegli di entrare in uno stabilimento balneare, sei tenuto a pagare i servizi che usi: sdraio, ombrellone, cabina. Ma attenzione: non è legale far pagare l’accesso alla spiaggia in sé. Se entri solo per farti un bagno o attraversi lo stabilimento per arrivare alla battigia (senza utilizzare servizi), non dovresti essere obbligato a pagare nulla. In pratica, il mare è di tutti — almeno in teoria.

Si può giocare a palla e racchettoni in spiaggia?
Chi non ha mai sentito la mitica frase: “Qui non si può giocare!” urlata da un bagnino trafelato? Ecco, la verità è che giocare in spiaggia è permesso, ma con moderazione e rispettando il buon senso.
In molte spiagge italiane è vietato giocare a palla, frisbee o racchettoni vicino alla battigia o tra gli ombrelloni, per evitare incidenti o disturbi ad altri bagnanti. Tuttavia, spesso vengono allestite aree gioco dedicate, oppure si può giocare liberamente in tratti meno affollati della spiaggia.
Se proprio non resisti a una partita di racchettoni epica, scegli un’ora tranquilla e tieniti lontano dalle zone affollate. Oppure trova una spiaggia meno battuta e scatena il tuo Nadal interiore.
Ci sono limitazioni al consumo di cibi e bevande in spiaggia?
No, in generale non esistono divieti nazionali sul consumo di cibo o bevande in spiaggia, ma anche qui possono esserci ordinanze comunali o regole imposte dai singoli stabilimenti.
In alcune spiagge potrebbe essere vietato portare contenitori in vetro (per motivi di sicurezza), oppure consumare pasti completi sotto l’ombrellone se si è in uno stabilimento con ristorante o bar. Ma nessuno può vietarti di gustarti un panino all’ombra di un pino marittimo o di stappare una bibita fresca guardando il tramonto — sempre che tu raccolga i rifiuti dopo, ovviamente.
È legale far pagare l’accesso alla spiaggia?
Come già accennato, no: l’accesso alla battigia e al mare è sempre gratuito, per legge. Il Codice della Navigazione (art. 822) stabilisce che il mare, la spiaggia, la riva e i lidi del mare sono beni demaniali e, in quanto tali, devono essere accessibili a tutti.
Gli stabilimenti possono far pagare i servizi aggiuntivi, ma non possono vietarti l’accesso al mare solo perché non affitti lettino e ombrellone. Se ti capita una situazione del genere, puoi segnalarla alla Guardia Costiera o alla polizia municipale.

È vero che bisogna aspettare 3 ore dopo aver mangiato prima di fare il bagno?
Ah, il grande classico delle mamme italiane! Il leggendario “aspetta tre ore prima di entrare in acqua” è probabilmente la regola più conosciuta — e meno fondata scientificamente — dell’intero repertorio balneare.
In realtà, non esiste nessuna evidenza medica che obblighi a un digiuno temporale prima del bagno. È vero che dopo un pasto abbondante il corpo indirizza più sangue verso l’apparato digerente, ma ciò non significa che nuotare diventi automaticamente pericoloso. A meno che tu non abbia appena mangiato una grigliata di pesce, due fritture di calamari e un litro di sangria… magari, in quel caso, non tuffarti di testa.
La verità? Puoi fare il bagno anche dopo pranzo. Magari non una traversata dell’Adriatico, ma un bagno sì. E se tua madre protesta, rassicurala: puoi sempre galleggiare e digerire al sole, in pace. Con un occhio al bagnino e uno alla parmigiana nello stomaco.
L’estate italiana è bella anche perché è fatta di piccole regole, leggende tramandate, e un tocco di anarchia solare. Conoscere i tuoi diritti e i tuoi doveri in spiaggia ti permette di goderti il mare senza brutte sorprese (e multe). Quindi: crema solare, asciugamano, un buon libro… e magari un’occhiata ai cartelli informativi prima di piazzarti in prima fila. Buona spiaggia!