A Firenze il futuro dell’artigianato: l’incontro con Elisabetta Scipioni di C’era un Tessuto

Quando entri nel laboratorio di C’era un Tessuto a Farfa, piccolo gioiello della Sabina, hai subito la sensazione che il tempo scorra in modo diverso. I telai, i disegni antichi, le fibre naturali, tutto parla di un passato che ancora vive e che non smette di reinventarsi. È qui che Elisabetta Scipioni porta avanti una tradizione familiare nata con sua nonna negli anni Trenta e che oggi, con lei, continua a crescere con nuove forme, nuovi colori, nuove storie.

Dal 12 al 14 settembre 2025 Elisabetta porterà il suo lavoro a Firenze, al Giardino Corsini, per la XXXI edizione di Artigianato e Palazzo, la mostra che da oltre trent’anni celebra il talento creativo italiano ed europeo. Il suo spazio sarà nell’Anticamera delle Scuderie, dove presenterà tovaglie, tende e tessuti in lino e cotone, arricchiti da motivi che raccontano la cultura e la simbologia italiana: api, melograni, grottesche, piccoli universi tessuti a mano.

Elisabetta, come ci si sente a rappresentare la tradizione tessile di Farfa in un contesto internazionale come quello fiorentino?

«Per me è un grande onore. Porto a Firenze un lavoro che nasce da radici profonde e familiari, ma che guarda avanti, verso le nuove esigenze del design e della vita quotidiana. Ogni tessuto che creo ha dentro di sé un pezzo di storia e, allo stesso tempo, uno sguardo al futuro. Essere a Artigianato e Palazzo significa avere la possibilità di raccontare il vero Made in Italy, fatto di qualità, cura e passione, accanto a grandi maestri italiani ed europei».

Qual è il segreto che rende un tessuto artigianale diverso da uno industriale?

«Il pensiero che c’è dietro. Non è solo manualità, ma una filosofia che parte dal rispetto dei materiali naturali, dalla sostenibilità, dalla possibilità di realizzare ogni pezzo su misura. Ogni tovaglia, ogni tenda, ogni ricamo personalizzato nasce in dialogo con il cliente. È questo che ci distingue e che, credo, ci farà sempre resistere nel tempo».

Guardando al futuro, che cosa sogna per la sua attività?

«Che il mio lavoro diventi sempre più riconosciuto come parte di un patrimonio culturale che non deve andare perso. Vorrei che i giovani tornassero ad avvicinarsi a questi mestieri, perché sono una ricchezza che può ancora dire tanto. E che la nostra provincia, quella di Rieti, sia vista non come periferia, ma come un cuore pulsante di creatività e bellezza».

Tutti gli appuntamenti di Artigianato e Palazzo 2025

L’edizione di quest’anno, intitolata “Nuovi paradigmi e prospettive”, ospiterà 100 artigiani tra botteghe storiche ed emergenti, italiani ed europei.
La Mostra Principe sarà dedicata a Bvlgari con “Icone da indossare: quando l’accessorio diventa racconto”, che presenterà accessori realizzati nel laboratorio fiorentino della Maison.
Ci sarà spazio per l’arte contemporanea con “Delizia”, opera site-specific di Edoardo Piermattei, e per “MACRO”, la collettiva curata da Cosimo Bonciani che esplora l’artigianato in grande scala.
Non mancheranno la Galleria dell’Artigianato: Cromatismi promossa da Artex e il progetto La Grande Bellezza – The Dream Factory di Starhotels.
Accanto a tutto questo, la sezione Next Generation sarà dedicata ai giovani talenti e il progetto L’artigianato che unisce, l’artigianato che include porterà in mostra cooperative e laboratori sociali che utilizzano il lavoro manuale come strumento di inclusione.

Artigianato e Palazzo è molto più di una mostra: è un viaggio dentro la bellezza del saper fare, dove si intrecciano tradizione e innovazione, storia e futuro. Passeggiare tra le stanze del Giardino Corsini significa incontrare non solo oggetti, ma storie. Storie come quella di Elisabetta Scipioni, che da Farfa arriva a Firenze con i suoi tessuti e con la forza di chi crede che la vera moda non sia solo quella che si indossa, ma anche quella che arreda la vita di tutti i giorni.

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