Negli ultimi tempi si è parlato molto di Intelligenza Artificiale.
C’è chi dice che porterà alcune professioni a scomparire e chi sostiene che sia un valido supporto per la crescita dei business, e che, al contrario, creerà nuovi posti di lavoro.
Opinioni spesso opposte, che si scontrano e si interrogano su quali siano le reali prospettive di queste tecnologie.
Approfondiamo il tema con Niccolò Parrini e Damiano Resta, fondatori di Nexal, agenzia specializzata in servizi per il marketing, dallo sviluppo web alle strategie SEO, SEM e di Social Media Management, composta da un team di creativi ed esperti in comunicazione e digital marketing, tutti under 27.

Qual è la vostra posizione sull’Intelligenza Artificiale?
In Nexal, vediamo l’Intelligenza Artificiale non solo come un’opportunità ma come una rivoluzione indispensabile per migliorare l’efficienza e supportare il lavoro umano nel mondo della comunicazione. Crediamo fermamente che l’IA abbia il potenziale per trasformare il modo in cui creiamo e distribuiamo i contenuti, oltre a liberare risorse umane da compiti ripetitivi, permettendo così ai professionisti di concentrarsi su aspetti più strategici e creativi del loro lavoro.
Siamo convinti che l’IA non solo sosterrà la crescita dei business attraverso l’automatizzazione dei processi per aumentare l’efficienza e ridurre i costi, ma anche fornendo insight approfonditi attraverso l’analisi dei dati.
Per rispondere alla vostra domanda, l’evoluzione dell’IA non è una minaccia per il lavoro, ma un’opportunità per un futuro in cui l’intelligenza umana e artificiale collaborano verso obiettivi comuni.
Dal canto nostro, stiamo attivamente collaborando con partner per integrare l’IA nelle nostre offerte. Crediamo che adottando proattivamente queste tecnologie, possiamo non solo rimanere all’avanguardia nel nostro settore, ma anche offrire ai nostri clienti soluzioni innovative e altamente efficaci che sfruttano il pieno potenziale dell’IA.
Qual è il più grande contributo che può dare l’IA ai piccoli imprenditori?
L’intelligenza artificiale può trasformare radicalmente il modo in cui i piccoli imprenditori affrontano le sfide quotidiane, offrendo strumenti per ottimizzare processi, ridurre costi e personalizzare l’esperienza del cliente.
Attraverso l’analisi predittiva, l’automazione e l’apprendimento personalizzato, l’IA consente anche alle piccole imprese di competere su scala globale, offrendo soluzioni innovative che prima erano accessibili solo alle grandi aziende. In sostanza, l’IA democratizza l’accesso alle tecnologie avanzate, permettendo ai piccoli imprenditori di innovare e crescere in modi prima inimmaginabili.

Voi avete sviluppato progetti di IA? In cosa consistono?
Recentemente, abbiamo lanciato due progetti di intelligenza artificiale, entrambi sviluppati per Gaia Ramerini, una personal trainer specializzata nell’allenamento del gluteo per le donne. Questa collaborazione si è rivelata particolarmente stimolante e ha portato a risultati significativi, dimostrando il potenziale dell’IA nel migliorare l’efficienza e l’efficacia dei business nel settore del fitness e oltre.
Il primo progetto è stato lo sviluppo di un “classificatore di glutei”, un sistema in grado di identificare la tipologia di gluteo di un utente con una precisione del 99,8%, utilizzando una semplice fotografia. Questa soluzione ha notevolmente semplificato il processo di valutazione iniziale per Gaia, consentendole di gestire un volume molto più elevato di richieste, superando la sfida di analizzare manualmente fino a 400 test al giorno. Grazie a questo strumento, i tempi di attesa per i clienti sono stati ridotti significativamente, poiché il sistema elimina la necessità di compilare un lungo questionario, sostituendolo con l’upload di una singola immagine.
Il secondo progetto ha riguardato la creazione di un assistente virtuale, capace di interagire con gli utenti tramite chat di WhatsApp, simulando il comportamento e le risposte di Gaia stessa. Questo strumento è stato addestrato per analizzare le problematiche presentate dagli utenti e fornire soluzioni basate sul modello comportamentale di Gaia. Sebbene l’assistente virtuale sia progettato per rispondere in modo efficace nella maggior parte dei casi, abbiamo anche implementato un sistema che permette agli utenti di interagire direttamente con Gaia per questioni più complesse o per ricevere un supporto personalizzato.
Quali sono le sfide etiche e sociali che pone l’IA? Come possono essere vinte?
L’IA pone sfide come il rischio di pregiudizi nei dati, problemi di privacy, e l’effetto sull’occupazione. Per superarle, è cruciale sviluppare l’IA pensando all’etica, promuovendo la trasparenza e includendo diverse prospettive. La collaborazione tra sviluppatori, legislatori e società è essenziale per creare norme che assicurino un uso positivo dell’IA, rispettando i diritti individuali.
Cruciale in questo senso sarebbe, a differenza di quanto successo in passato con altre sfide che internet ha portato (fake news, controllo sui social media e simili) sarebbe evitare di aspettare un evento catastrofico prima di procedere con una regolamentazione seria di queste tecnologie.
Secondo voi, si tratta di uno strumento più utile a chi è già altamente qualificato, e può così massimizzare il suo lavoro, o a chi ha una professionalità minore, potendo così compensare le sue lacune?
L’efficacia nell’uso dell’intelligenza artificiale non dipende tanto dalle competenze professionali specifiche delle persone, quanto dalla loro capacità di comprendere e gestire le IA. Anche professionisti altamente qualificati nel loro campo possono incontrare difficoltà se non hanno familiarità con le modalità di funzionamento delle tecnologie basate sull’IA, sottolineando l’importanza di acquisire competenze specifiche sull’IA per evitare un utilizzo improprio e massimizzare i benefici.