Nonostante il superbonus abbia subito una battuta d’arresto a causa della stretta sul blocco dei crediti a fine marzo, persistono ancora alcuni effetti dei provvedimenti attuativi, generati dagli interventi eseguiti tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024. Tra questi vi è il sostegno destinato ai contribuenti con i redditi più bassi, previsto nel decreto “salva spese” (Dl 212/2023), approvato a pochi giorni dalla conclusione dello scorso anno. Il decreto è stato firmato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e stabilisce le regole per presentare le richieste di accesso al fondo.
Il fondo indigenti 2024, destinato al superbonus, potrà essere richiesto entro il 31 ottobre 2024. Saranno ammissibili al contributo le spese sostenute tramite bonifico nei primi dieci mesi dell’anno, da gennaio a ottobre. Potranno accedere al fondo quei contribuenti per i quali gli interventi edilizi abbiano raggiunto uno stato di avanzamento lavori (SAL) del 60% entro il 31 dicembre 2023, asseverato e per il quale sia stata esercitata l’opzione per lo sconto in fattura. La misura è riservata ai soggetti con un reddito di riferimento, calcolato secondo i coefficienti del quoziente familiare introdotti dal decreto aiuti quater di fine 2022 (Dl 176), non superiore a 15.000 euro.

Come stabilito nel decreto “salva spese”, sono disponibili 16,4 milioni di euro, ovvero l’importo residuo del fondo indigenti dell’anno precedente. Questo fondo è stato concepito per sostenere i nuclei familiari con redditi più bassi, considerato lo scalone che si è verificato all’inizio del 2024 con la riduzione dell’aliquota del superbonus dal 110% o 90% (a seconda dei casi) al 70%. A seguito del decreto dell’Economia, dovrà essere emanato un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, entro 60 giorni dalla pubblicazione del Dm, per definire le modalità di compilazione della domanda e gli altri elementi necessari all’erogazione del contributo.
L’importo del fondo indigenti sarà calcolato in base alle spese agevolabili sostenute dal richiedente, o quelle imputate in caso di interventi condominiali, con un limite massimo di 96.000 euro. Saranno ammesse al contributo solo le spese per cui sono stati effettuati bonifici tra il 1° gennaio e il 31 ottobre 2024.
Ogni soggetto interessato potrà presentare una sola richiesta di contributo, in relazione alle spese sostenute per una sola unità immobiliare. La domanda dovrà essere inviata esclusivamente in formato telematico, anche tramite un intermediario abilitato delegato al servizio del cassetto fiscale dell’Agenzia. Sarà poi l’Agenzia delle Entrate a determinare l’importo del contributo da erogare, in base al rapporto tra le risorse disponibili e le richieste presentate. Sono previsti tre scenari, con una possibile attribuzione minima del 3% dell’importo richiesto, in caso di un elevato numero di domande. In tal caso, il contributo sarà erogato fino a esaurimento delle risorse, seguendo l’ordine cronologico delle date del primo bonifico effettuato tra gennaio e ottobre 2024. Se dovessero presentarsi domande con la stessa data del primo bonifico e le risorse fossero insufficienti, l’assegnazione avverrà in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande.
Entro il 30 novembre, saranno rese note le percentuali di erogazione del contributo, attraverso un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate. Il contributo sarà poi accreditato direttamente sul conto corrente bancario o postale intestato o cointestato al richiedente, indicato nella domanda.
Il decreto prevede anche un capitolo dedicato ai controlli. In caso di accertamento che il contributo non sia dovuto, in tutto o in parte, l’Agenzia delle Entrate procederà al recupero dell’importo secondo le regole stabilite dall’articolo 38-bis del Dpr 600/1973.