Nutella vegana: la rivoluzione plant-based di Ferrero

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A partire da settembre, Ferrero ha lanciato sul mercato la Nutella Vegana, una variante della celebre crema spalmabile appositamente studiata per chi segue una dieta vegana o soffre di intolleranze al lattosio. Questa nuova versione, denominata Nutella Plant-Based, rappresenta una rivoluzione nel mondo delle creme spalmabili, mantenendo il gusto iconico della Nutella ma senza l’uso di latticini, un aspetto fondamentale per soddisfare le esigenze di un pubblico in continua crescita.

Caratteristiche della Nutella vegana

La Nutella Plant-Based viene prodotta nello storico stabilimento Ferrero di Sant’Angelo dei Lombardi, in provincia di Avellino, e la sua distribuzione è iniziata nei supermercati italiani, francesi e belgi, con un’espansione prevista per altri mercati europei, come la Germania, nei prossimi mesi. Questa nuova crema spalmabile si distingue dalla versione classica per l’assenza di latte scremato in polvere, che è stato sostituito da una combinazione innovativa di ceci e sciroppo di riso. Questa sostituzione permette alla Nutella Vegana di mantenere una consistenza cremosa e un sapore delizioso, rendendola adatta non solo ai vegani, ma anche a coloro che soffrono di intolleranza al lattosio.

Ingredienti e packaging

Nonostante la riformulazione, gran parte degli ingredienti della Nutella Vegana rimane invariata rispetto alla versione tradizionale. La ricetta include olio di palma, zucchero, nocciole, cacao, lecitine di soia e vanillina. Anche il packaging è stato rivisitato per differenziare la nuova versione: la Nutella Plant-Based si presenta con un tappo verde e un’etichetta beige, che mostra una fetta di pane con la crema spalmata sopra, insieme a delle nocciole, ma senza il classico bicchiere di latte, simbolo della versione originale.

La popolarità della Nutella e l’evoluzione del mercato

Con oltre 770 milioni di barattoli venduti ogni anno in tutto il mondo, principalmente in Italia e in Francia, la Nutella è senza dubbio la crema spalmabile più famosa al mondo. L’introduzione della versione vegana è una risposta diretta all’aumento della domanda di prodotti plant-based, non solo tra i vegani, ma anche tra coloro che cercano alternative più salutari o sostenibili. Questo trend è in crescita da diversi anni, come dimostrano i dati dell’Eurispes del 2024, secondo cui il 2,3% degli italiani si dichiara vegano, un numero quadruplicato rispetto al 2014.

Inoltre, l’intolleranza al lattosio è un problema diffuso, con circa il 50% della popolazione italiana che ne soffre, sebbene non tutti presentino sintomi gravi. Questo rende la Nutella Vegana un’opzione interessante per un pubblico vasto e diversificato, che include non solo vegani e intolleranti al lattosio, ma anche coloro che sono alla ricerca di alternative alimentari più in linea con le loro esigenze e valori.

La Nutella Vegana rappresenta un’importante evoluzione nel mercato delle creme spalmabili, offrendo un prodotto che coniuga il gusto tradizionale con le nuove esigenze alimentari. Grazie alla sua formula innovativa e al supporto di una delle aziende più rinomate al mondo, la Nutella Plant-Based è destinata a diventare un punto di riferimento per chi cerca un’alternativa vegana senza dover rinunciare al piacere di una colazione o una merenda golosa.

Il lancio sul mercato della Nutella Vegana

Da sessant’anni, milioni di consumatori iniziano la loro giornata con Nutella e, con il lancio di Nutella Plant-Based, Ferrero intende ulteriormenterafforzare la propria presenza nel momento della prima colazione dolce. È un mercato[3] che vale 5,9 miliardi di euro[4], di cui le principali categorie sono biscotti (33,3%[5]), merende calde (26,2%[6]) e creme spalmabili (8,5%[7]). Quest’ultima è una categoria in crescita (+4,3%[8]), in cui Ferrero è leader proprio grazie a Nutella. In questo contesto, le creme spalmabili “plant-based” rappresentano oggi, prima dell’ingresso di Nutella Plant-Based, un mercato in forte crescita, soprattutto nel breve periodo (+31%[9]) e con un valore complessivo che si aggira intorno ai 30 milioni di euro[10].

Stefano Lelli MamiRegion Marketing Manager Nutella Italia, intervenuto a margine dell’evento di presentazione ufficiale del nuovo prodotto, ha così commentato: “Nell’anno delle celebrazioni per il 60° compleanno di Nutella, grazie allo spirito di innovazione e di imprenditorialità che da sempre caratterizza Ferrero, Nutella avrà la possibilità di scrivere una nuova pagina della propria storiaA pochi mesi dal lancio di Nutella Ice Cream, lanciamo oggi sul mercato anche la versione Nutella Plant-Based, realizzata con ingredienti di origine vegetale che, come alternativa al latte, integra ceci e sciroppo di riso, due ingredienti dal gusto delicato ed equilibrato, che hanno consentito di garantire l’inconfondibile gusto e la cremosità tipica di Nutella”. Per poi concludere: “Nutella Plant-Based è prodotta in Italia, presso lo stabilimento di Sant’Angelo dei Lombardi in provincia di Avellino, a testimonianza dell’impegno del Gruppo Ferrero nel continuare a consolidare la propria presenza nel Paese e il proprio footprint industriale”.

Il brand Nutella, dall’arrivo sul mercato del primo snack on-the-go Nutella &GO! nel 2005, passando per Nutella B-ready, lanciato nel 2015, fino a Nutella Biscuits nel 2019, Nutella Muffin nel 2020, Nutella Croissant nel 2023 e Nutella Ice Cream a giugno 2024, con Nutella Plant-Based avrà la possibilità di ampliare ulteriormente la propria gamma di prodotti offrendo una nuova scelta in grado di accogliere ancora più persone nella più ampia famiglia Nutella, continuando a investire, ad affermarsi come brand globale e a scrivere nuovi capitoli di un successo destinato a non fermarsi.

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