Negli ultimi anni, molte piccole e medie imprese italiane si trovano in una situazione di stallo economico. Tra i principali ostacoli, l’aumento dei costi energetici, l’inflazione crescente, l’incertezza sui mercati globali, le difficoltà di accesso al credito e una burocrazia complessa che rallentano lo sviluppo delle aziende. Nonostante i supporti governativi, tante realtà imprenditoriali faticano a innovare e a sopravvivere in un contesto competitivo internazionale.
“Molte imprese pensano di fare marketing semplicemente investendo in pubblicità su Google o sui social come Facebook, ma il vero marketing richiede ben altro: include indagini, interviste e analisi di mercato per comprendere meglio i bisogni dei clienti e posizionarsi strategicamente – spiega Edoardo Lisi. – Non sono le campagne pubblicitarie a garantire il successo, ma la capacità di differenziarsi e di rispondere efficacemente alla domanda del mercato. Per molte aziende, la vera sfida è proprio fare marketing nel senso autentico del termine: raccogliere informazioni tramite ricerche mirate per creare un’offerta di valore per il proprio target. La pubblicità serve solo a far conoscere il prodotto, ma è un’altra cosa rispetto al marketing”. A differenza delle grandi aziende, che operano guidate da dati concreti, le piccole e medie imprese spesso si basano sull’intuizione, senza dare il giusto peso all’importanza delle analisi di mercato.

In particolare, tra le piccole imprese è comune trovare imprenditori esperti del loro settore, ma privi di una preparazione gestionale che permetta loro di affrontare agevolmente situazioni difficili o di crescere in maniera stabile.
Inoltre, la globalizzazione ha reso le economie sempre più interconnesse, imponendo agli imprenditori di osservare non solo il loro settore specifico, ma anche i fattori esterni che potrebbero influenzarlo. Le imprese italiane, quindi, devono adottare un approccio al marketing orientato alla conoscenza approfondita del mercato e delle necessità dei clienti.
“A questo punto – continua Lisi – l’imprenditore deve scegliere: continuare come ha sempre fatto, ottenendo risultati modesti, oppure affidarsi a professionisti capaci di integrare competenze di marketing, pubblicità, branding e vendite. Ogni azienda è unica, perciò è impossibile applicare una strategia valida per tutti. Non esistono scorciatoie o soluzioni rapide promesse dai ‘guru’ online. La strada giusta parte da un’analisi approfondita del mercato di riferimento e delle specificità aziendali, utilizzando una combinazione di conoscenze tecniche e competenze specialistiche”.
Lisi, fondatore di Prolution Group, comprende bene che, sebbene molti imprenditori siano consapevoli del valore del marketing e dell’importanza di una consulenza specializzata, spesso sono bloccati da vincoli di budget o timori legati a un settore che conoscono poco e che percepiscono come difficile da controllare.
“Il primo passo è sempre l’apprendimento. Sappiamo che tanti imprenditori desiderano formarsi e, pur considerando che la teoria non può sostituire una consulenza professionale, come Prolution Group abbiamo creato un manuale, ‘Il Metodo per far Crescere un’Impresa’, per aiutare le PMI a crescere. Il metodo, articolato in 10 aree aziendali connesse e fondamentali, viene spiegato in modo semplice attraverso 50 passaggi, seguendo una sequenza precisa per favorire la crescita. Si parte dalla mentalità imprenditoriale, passando per il posizionamento strategico, il branding e la fidelizzazione dei clienti. È un approccio che fornisce le basi per un marketing efficace e una buona gestione aziendale”, conclude Lisi.
Secondo Lisi, uno degli ostacoli principali alla crescita delle PMI è proprio il cosiddetto “non marketing”: una serie di azioni spesso inutili o costose che molti imprenditori mettono in atto pensando di fare marketing, senza però ottenere alcun reale beneficio, a causa della mancanza di una strategia concreta e mirata.