Nel 2024, la qualità dell’aria in Italia ha continuato a destare preoccupazione, con numerose città che hanno registrato livelli di inquinamento atmosferico superiori ai limiti raccomandati. Secondo il rapporto “Mal’Aria di città 2024” di Legambiente, 18 città su 98 hanno superato i limiti di emissioni nel 2023. Frosinone è risultata la città più inquinata, con 70 giorni di superamento dei limiti di PM10, seguita da Treviso con 66 giorni, e Mantova, Padova e Venezia con 62 giorni ciascuna. 

La Pianura Padana si conferma l’area più critica, a causa della conformazione geografica che limita il ricambio d’aria. Tuttavia, anche città del Centro-Sud, come Napoli, hanno registrato livelli preoccupanti di biossido di azoto (NO₂), con una media annuale di 38 µg/m³, seguita da Milano (35 µg/m³) e Torino (34 µg/m³). 

Al contrario, alcune città hanno mostrato una qualità dell’aria relativamente migliore. Sondrio, Belluno, Cuneo, Nuoro e Aosta sono risultate tra le città con l’aria più pulita, evidenziando differenze significative tra le varie regioni italiane.

Guardando al futuro, le previsioni per i prossimi mesi indicano che, senza interventi strutturali, la situazione potrebbe non migliorare significativamente. L’entrata in vigore della nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria nel 2030, che prevede limiti più stringenti (20 µg/m³ per il PM10, 10 µg/m³ per il PM2.5 e 20 µg/m³ per l’NO₂), impone all’Italia di intensificare gli sforzi per ridurre le emissioni. Attualmente, il 69% delle città italiane supererebbe i futuri limiti per il PM10, l’84% per il PM2.5 e il 50% per l’NO₂. 

Per affrontare efficacemente l’emergenza smog, è necessario un cambiamento radicale nelle politiche ambientali, promuovendo misure strutturali e integrate che coinvolgano diversi settori, dalla mobilità sostenibile al riscaldamento degli edifici, dall’industria all’agricoltura. Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile garantire un’aria più pulita e una migliore qualità della vita per tutti i cittadini.