Un borgo rinato grazie alla fantasia
Sant’Angelo, frazione del comune di Viterbo, era fino a pochi anni fa uno dei tanti borghi dell’Alto Lazio destinati all’abbandono. Situato nella zona della Teverina, tra colline verdi e paesaggi agricoli, Sant’Angelo sembrava destinato all’oblio: la popolazione era in costante calo, le case in stato di abbandono e l’economia locale in crisi. Ma nel 2017 qualcosa è cambiato. Grazie all’associazione culturale ACAS (Associazione Culturale Arte e Spettacolo), è nato un progetto ambizioso e originale: trasformare il paese in un museo a cielo aperto dedicato al mondo delle fiabe.

Con l’aiuto di artisti e volontari, i muri delle case del borgo sono stati ricoperti da colorati murales ispirati ai grandi racconti dell’infanzia. Ogni angolo del paese è diventato una finestra sulla fantasia: personaggi come Alice nel Paese delle Meraviglie, Pinocchio, Peter Pan, la Bella Addormentata e il Piccolo Principe animano le strade silenziose del borgo. Oggi Sant’Angelo è conosciuto in tutta Italia come il “Paese delle Fiabe”, una destinazione perfetta per famiglie, fotografi, sognatori e amanti dell’arte urbana.

I murales da non perdere: un viaggio tra le fiabe
Passeggiare per le stradine di Sant’Angelo è come entrare in un libro illustrato. Ogni murale racconta una storia e invita il visitatore a fermarsi, osservare, ricordare. Tra le opere più suggestive c’è sicuramente quella dedicata a “Alice nel Paese delle Meraviglie”, con il Bianconiglio che salta fuori da un orologio gigante e la Regina di Cuori che domina la scena con il suo sguardo severo. Non meno affascinante è il murale del “Piccolo Principe”, che guarda le stelle dal suo minuscolo pianeta, immerso in un cielo profondo e poetico.

Un altro capolavoro è quello ispirato a “Pinocchio”, raffigurato nel momento in cui il burattino prende vita e inizia il suo percorso verso l’umanità. Colori vivaci, dettagli curati e un sapiente uso delle prospettive rendono questo murale uno dei più amati dai visitatori. Da segnalare anche le rappresentazioni di “Hansel e Gretel”, “La Bella e la Bestia”, “Peter Pan”, “Cappuccetto Rosso” e “Il Mago di Oz”: ogni opera è frutto di un’attenta ricerca iconografica e di una visione artistica che sa fondere tradizione e contemporaneità.

Non mancano neanche i personaggi tratti dalle fiabe italiane o meno conosciute, come “La Regina delle Nevi”, “La Gabbianella e il Gatto” e “La Spada nella Roccia”, che arricchiscono il percorso con un tocco di originalità.