A Roma tre divertenti incontri con scienziati, attori, professori e operatori culturali
Il Teatro Villa Pamphilj ospita Science Fiction – La Scienza a Teatro, progetto nato dalla collaborazione tra scienziati, attori, professori e operatori culturali per sdoganare la scienza dall’idea di essere argomento solo per tecnici.
Un ciclo di tre incontri teatrali, 18 novembre, 3 e 17 dicembre, alle ore 11.30, a tema scientifico e matematico, per rendere accessibile a chiunque temi e concetti che nell’immaginario collettivo risultano astrusi e incomprensibili e che invece possono essere affascinanti, ma anche poetici o comici.
Tutti gli appuntamenti saranno affiancati da un’incursione de La Scienza Coatta, gruppo cult di ricercatori scientifici, che attraverso lo slang romanesco da qualche anno divulga temi e concetti più astrusi al popolo dei Social Media.
Dietro ogni storia di scienza e di scienziati ci sono vite incredibili, sogni, visioni inimaginabili, iperboli, fallimenti e miserie che hanno avuto il potere di cambiare le nostre vite, le vite di tutta l’umanità, generando scoperte, rivoluzioni e progresso. Queste storie meritano di essere raccontate, e Science Fiction si avvale proprio del linguaggio teatrale per allargare, nella formula più semplice e arcaica, la dimensione della scienza a quella della comunità e viceversa. Due linguaggi differenti che trovano una sintesi comune: un racconto.
Il progetto è a cura di Malalingua/Effetto Joule, ideato e diretto da Valeriano Solfiti, Emiliano Valente, Maria Zamponi, Anna Maria Piccoli e Valerio Bucci.
Teatro Villa Pamphilj
Villa Doria Pamphilj Via di San Pancrazio 10 – P.zza S. Pancrazio 9/a, 00152 ROMA
Info e prenotazioni: tel. 06 5814176 dal martedì alla domenica – promozione@teatrovillapamphilj.it
Gli appuntamenti:
18 Novembre – ore 11.30 – 5 euro – Enrico Ferraro in “L’OMBRA DI TALETE”
Nel 585 a.e.v. (ante era vulgarem) la Luna si frappose tra il Sole e la Terra e in un attimo il giorno divenne notte: in quell’attimo la battaglia tra i guerrieri Lidi e i cavalieri Medi s’interruppe bruscamente e i due eserciti cessarono di combattere. Talete predisse agli Ioni l’arrivo di quell’ombra di Luna. Ed è sempre con un’ombra che egli sbalordì i sacerdoti egizi misurando l’inaccessibile altezza della piramide di Cheope. In quelle ombre Talete seppe osservare qualcosa d’invisibile ai più, forse qualcosa che è realmente invisibile e che si può solo immaginare.
3 Dicembre – ore 11.30 – 5 euro – Ottavia Leoni e Emanuele Di Giacomo in “L’UOMO CHE PESÒ LA TERRA (Newton e Cavendish)”
Uno spettacolo/lettura imperniato attorno alla Legge della Gravitazione Universale ed ai suoi effetti sullo sviluppo del pensiero scientifico successivo. Le tappe fondamentali che verranno esaminate sono il lavoro iniziale di Isaac Newton (1642-1727) e la determinazione del valore della costante di gravitazione universale “G” da parte di Henry Cavendish (1731-1810). Rispondendo a domande scientificamente rigorose (Che cos’è la legge di Gravitazione Universale? Come nasce? Che cos’era il Peso prima della scoperta della Gravità? Chi erano in realtà Newton e Cavendish?) e passando a quelle più stimolanti, quotidiane e ironiche (Perché una bomba esplode e un carciofo no? Se il Pendolo di Foucault in realtà è di Umberto Eco, allora di chi è la Bilancia di Cavendish? Perché gli scienziati fanno a gara a rubarsi le invenzioni?) proveremo a restituire il senso di un percorso alla scoperta delle menti di alcuni tra i più brillanti scienziati mai esistiti. Così, seguendo un tortuoso cammino in bilico tra argomentazioni scientifiche e digressioni deliranti, ripercorreremo le tappe fondamentali che hanno portato alla formulazione definitiva della Legge di Gravitazione Universale: l’idea di peso presso gli antichi greci e le conseguenze sulla loro astronomia, le anticipazioni degli eliocentrici, la scoperta della gravità, l’unificazione delle legge terrestri con quelle celesti, la legge di Newton.
17 dicembre – ore 11.30 – 5 euro – Elisabetta Caroti in “BOLTZMANN E L’ENTROPIA”
Partendo dalla seconda legge della termodinamica, cercheremo di capire la freccia del tempo, della nostra possibilità di prevedere il futuro ma di non poter cambiare il passato. Se veramente un bicchiere che si rompe in mille pezzi ha anche tra le innumerevoli possibilità, la possibilità di ricomporsi, e se ciò non avviene, del perché non avviene.