Giornata mondiale contro l’Aids: con 1,7 milioni di nuovi contagi, la malattia è ancora presente

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Talvolta sottovalutato, erroneamente dato quasi per scomparso, il virus dell’HIV continua a diffondersi tra la popolazione, con 38 milioni di persone sieropositive

Il 1 dicembre è la Giornata mondiale della lotta all’Aids, una malattia del sistema immunitario umano causata dal virus HIV, che ha già ucciso 33 milioni di persone.

Una giornata per ricordarci l’importanza di non abbassare mai la guardia, perché, sebbene in molti tendano a sottovalutare la diffusione del virus oggi, dandolo quasi per scomparso, alla fine del 2019 nel mondo erano 38 milioni le persone sieropositive (36,2 milioni di adulti e 1,8 milioni bambini sotto i 14 anni), 1,7 milioni contagiati nel corso dello scorso anno.

Se trent’anni fa la sieropositività significava morte certa, oggi, fortunatamente, non è più così. Con una diagnosi precoce e le giuste terapie antiretrovirali, chi è affetto da HIV riesce a gestire la condizione di sieropositività come una malattia cronica, con una qualità e una speranza di vita quasi sovrapponibile a quella di individui sieronegativi. Addirittura oggi, seguendo scrupolosamente le “Linee Guida Italiane sull’utilizzo della Terapia Antiretrovirale e la gestione diagnostico-clinica delle persone con infezione da HIV-1” e le terapie specifiche, una donna sieropositiva può dare alla luce un bambino sano.

Sconfiggere l’AIDS e l’HIV

Per debellare definitivamente la malattia servirebbe un vaccino e la possibilità che questo sia accessibile a tutti, anche alle popolazioni più povere. Purtroppo, nonostante decenni di ricerche, questo traguardo sembra essere ancora lontano.

Le principali modalità di trasmissione dell’HIV sono i rapporti sessuali non protetti, le trasfusioni di sangue infetto, l’uso aghi infetti e le trasmissione verticale tra madre e bambino durante la gravidanza, il parto e l’allattamento al seno, se la gestante non sta seguendo un’adeguata terapia in grado di tenere bassa la carica virale, o se questo per qualche motivo non sia possibile.

L’utilizzo del preservativo in caso di rapporto sessuale (di qualsiasi tipo si tratti) è, dunque, uno dei principali modi per arrestare la diffusione del virus.

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